Laboratorio di Genetica Molecolare
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Molecular Genetics Group
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COMUNICATO STAMPA
Ricercatori del Dipartimento Di Biologia dell'Università di Tor Vergatata
Roma, scoprono come proteggere la fertilità delle pazienti sottoposte
a chemioterapia.La Dr. Stefania Gonfloni e il Prof.Gianni Cesareni hanno pubblicato su Nature Medicine uno studio su nuove strategie per proteggere le ovaie dagli effetti collaterali delle terapie contro il cancro.Segue.. |
Attività Scientifica
L´oggetto della nostra ricerca sono le reti di interazioni tra le proteine. Ci prefiggiamo di contribuire a determinare l’insieme delle interazioni che sono alla base della fisiologia della cellula e di analizzare come questo network complicato determini il fenotipo del sistema. In fine vorremmo essere in grado di identificare i nodi sensibili dalla rete per poter intervenire sulla cellula o l’organismo malato. Per raggiungere questo fine utilizziamo un approccio multidisciplinare che combina la genetica la biologia molecolare e la bioinformatica. Sebbene il nostro goal è la descrizione della rete globale delle interazioni proteiche, il maggiore interesse del gruppo riguarda le interazioni che mediano i meccanismi che controllano l’endocitosi delle proteine.
Repertori Molecolari. Un tipo di approccio, che abbiamo
sviluppato ed utilizzato con successo negli ultimi anni per studiare l'interazione
proteina-proteina, è basato sulla costruzione di collezioni di peptidi
di sequenza casuale da cui selezionare quegli elementi che sono in grado
di legare una proteina bersaglio. Abbiamo utilizzato varie strutture proteiche
come scheletri molecolari per l´inserimento di oligopeptidi di sequenza
casuale. E´ stato cosí possibile ottenere vaste (107) collezioni
di proteine che differiscono per la presenza di un oligopeptide di sequenza
diversa in opportuni siti “tolleranti” della loro struttura.
Di particolare interesse sono le librerie peptidiche ottenute inserendo
gli oligopeptidi all´amino-terminale della proteina pVIII del capside
del batteriofago filamentoso f1 (Felici et al 1991) o al carbossiterminale
della proteina D del batteriofago lambda. Dal momento che la proteina vettore
é legata al suo gene codificante, é possibile selezionare,
mediante cromatografia per affinitá, quei rari cloni fagici che presentino
sul capside ligandi che siano in grado di interagire con una specifica proteina
bersaglio (anticorpo, recettore, enzima...). Dal paragone delle sequenze
aminoacidiche dei ligandi selezionati è quindi possibile estrarre
una sequenza consensus che può rivelare informazioni sulla struttura
del sito di legame della proteina target.
Questa tecnologia è stata utilizzata per studiare le interazioni
molecolari che sono alla base della trasduzione di segnali extracellulari.
Abbiamo utilizzato questi repertori per determinare la specificità
di riconoscimento dei domini proteici EH, SH3, SH2, WW, PTB, PDZ.
Recentemente abbiamo anche utilizzato una seconda tecnologia ‘SPOT
synthesis’ che permette di sintetizzare chimicamente un gran numero
di peptidi su membrane di cellulosa.
I peptidi possono essere poi analizzati per la capacità di legare
domini proteici specializzati nel mediare la formazione di complessi proteici.
Personale Tec/Amm
Tecnico D1
Serena Paoluzi
Tecnico C4
Corvaglia Giovanna